Recensore per caso
Il riferimento è al Libro Vocabolario Cas de na òlta inte ‘l parlà (Ricerche demologico – linguistiche) di Marcello Mazzucco "Conte" e Renata Manarin (Edizioni del Sale). Un tuffo nel passato, per molti sarà un ritrovarsi, per altri la scoperta di parole dal fascino antico perché nelle parole sono racchiusi tutti i tesori di un popolo.
Il volume è strutturato in quattro parti più un’appendice che chiude il libro: «Il dialetto di Casso nella Valle del Vajont (PN), peculiarità di una parlata periferica e ignorata». Parte aggiunta accessoria con punti particolari non trattati completamente nel testo. Ogni ripartizione comprende uno specifico argomento a sua volta suddiviso in sottotitoli. Le quattro parti sono: l’ambiente, la vita quotidiana, al lavoro, riti e tradizioni.
I presupposti danno certamente ad intendere la volontà di fare una recensione. Si è portati, almeno così si dice, per indole e per bisogno, a dare giudizi su qualsiasi cosa. Si è tutti recensori, quindi? In questo caso, però, così come in tutti gli altri, ci sono profonde differenze fra un dilettante e un professionista. «Continua è la speranza di tramutare in ricordi quanto crediamo di aver saputo sedimentare nella memoria. Si dice che tutto questo sia insito in ognuno di noi. Diversa e la cosa se l’emozione si deve trasmettere con professionalità: passare dal piacere individuale alla tecnica collettiva». Ragion per cui si deve essere soprattutto onesti: nel caso contrario non si è più credibile. E allora un escamotage è opportuno: confrontare le diverse rappresentazioni per trovare le note caratteristiche. Con lo stratagemma della riflessione, non solo si conosce, ma si è consapevoli, si sa, di conoscere.
Tenere nella giusta considerazione l’altrui comportamento, per il semplice riconoscimento dovuto, quantomeno si ha la condizione di un’attendibile base di partenza. Gli Autori hanno potuto usare un metodo certamente pratico e operoso: con intraprendenza e con spirito d’iniziativa. Ciascun capitolo ha l’evidenza di una metodologia espressiva e riflessiva a un tempo. Un elenco di vocaboli specifici e attinenti l’argomento trattato, fa da corollario, con distinti disegni e determinate fotografie, per completare con un’appropriata descrizione che ne esprime il concetto in ragione alla circostanza, al fatto di cronaca, alla lavorazione considerata; non tralasciando riti e tradizioni: religiosi o usanze popolari che fossero. Ritornando alle parole – riprendo dalla presentazione del libro - «sono racchiusi tutti i tesori di un popolo. Ci sono voci ed espressioni dialettali che dette in italiano perdono tutto il loro fascino e la loro pregnanza di significato». Peraltro mi è già capitato recriminare di non esserci cosa peggiore che agire in funzione di un significato approssimato piuttosto che della buona pratica consolidata dall’esperienza formativa: mettere ordine fra i concetti e collegarli fra loro con maggiore rapidità ed efficacia. Evidentemente, la coppia di autori, con zelante impegno, si è attenuta anche a questo e non solo.
Espressiva l’introduzione al libro. Spinge ad essere partecipe alla soddisfazione dell’Associazione «Insieme par Cas» nell’esaltare la paziente e metodica ricerca degli Autori per comporre l’Opera. Adeguata e puntuale l’espressione: «Dalla gente comune, dalle sue usanze, dal suo modo di comunicare traspare l’arte del vivere, attraverso i racconti che hanno spesso per oggetto l’operare con gioia per il bene comune». Così come sono ben evidenziate le «sfumature della vita della gente comune che viveva con grandi sacrifici e privazioni, ma nonostante ciò, riusciva a guardare ai problemi alle ingiustizie con grande determinazione, forza, speranza e coraggio».
Più tecnica, anche se succinta, ma con connotazioni pertinenti e specifiche, la presentazione dello stesso libro del Prof. Enzo Croatto, linguista e soprattutto come dialettologo ha contribuito anche con numerose pubblicazioni allo studio del ladino e degli altri dialetti dolomitici. Già nella parte introduttiva il professore non manca di evidenziare la validità e l’impegno profuso dagli Autori con intraprendenza e con spirito d’iniziativa: nessuno finora, a quanto risulta, ha mai pubblicato una raccolta di così prezioso materiale culturale. E di seguito mostra gratitudine agli artefici che hanno deciso di salvare e tramandare, dopo averla riscoperta e immortalarla in uno scritto che ne fissi nel tempo anche le sue caratteristiche linguistiche originali. «Nelle parole sono racchiusi tutti i tesori di un popolo».